Quella di Benedetto Petrone è una figura storica della città di Bari: giovane operaio di Bari vecchia, vittima della violenza neo fascista nel 1977, è diventato un simbolo della storia antifascista della città.
Su invito dell’assessorato alla cultura del Comune di Bari, a ridosso del 45ennale dalla sua uccisione, abbiamo deciso di dare il nostro contributo per mantenere viva la memoria antifascista della città generando un percorso di scoperta, studio e ricerca insieme agli studenti e studentesse dell’Istituto Rosa Luxemburg di Acquaviva. Per coinvolgere i ragazzi e le ragazze abbiamo utilizzato gli strumenti delle arti visive e le tecniche editoriali per realizzare delle opere in grado di raccontare la storia della nostra città e di Benny.
Gli studenti e le studentesse hanno quindi intrapreso un percorso alla scoperta della figura di Benedetto Petrone. Partendo dalle strade di Bari Vecchia dove, guidati dal presidente dell’ANPI Pasquale Martino, hanno visitato le pietre d’inciampo e le targhe commemorative degli eventi della lotta antifascista, per conoscere la storia della militanza democratica della città vecchia. Le visite al Museo Civico, con la proiezione del film “Benny Vive!”, e l’incontro con testimoni diretti come Porzia Petrone, sorella di Benedetto, che ci ha permesso di usufruire del suo archivio fotografico, e Mimmo Pizzutilo, che da amico di Benny ha raccolto tutto il materiale possibile sulla sua vicenda, ci hanno permesso di ricostruire il clima di quegli anni per creare una narrazione in formato visuale.
Nei laboratori di Pigment Workroom, la creatività ha incontrato la storia. Guidati da esperti, gli studenti hanno sperimentato diverse tecniche artistiche e di progettazione editoriale, ispirandosi ai luoghi visitati e alle testimonianze raccolte. Ognuno di loro ha contribuito alla realizzazione di una fanzine collettiva, un progetto che li ha coinvolti attivamente e li ha portati a riflettere sul significato della memoria e dell’impegno civile.
Questo percorso non è stato solo un’esperienza di apprendimento, ma anche un’occasione per costruire una comunità. Gli incontri con rappresentanti delle associazioni studentesche Link, Libera e Zona Franka hanno favorito lo scambio di idee e la condivisione di valori e conoscenze. La visita alla libreria indipendente Spine Bookstore ha aperto le porte al mondo dell’editoria, stimolando la curiosità e la voglia di approfondire strumenti e tecniche espressive.
Il risultato finale è stata la progettazione e realizzazione di un libro in una unica copia, che racconta la storia di Benedetto Petrone con le parole e le immagini degli studenti, un’opera collettiva che da voce alla memoria e ai valori dell’antifascismo. Le grafiche realizzate per questo libro d’arte, sono state poi utilizzate per nel Calendario antifascista pubblicato da Adda Editore nel 2024.
La richiesta dell’assessorato alla cultura, era anche la realizzazione di una opera con il linguaggio dell’arte pubblica, capace di coinvolgere più persone possibili. Considerata l’impossibilità di realizzare un murales nella città vecchia, si è deciso per optare per un’opera plastica, raffigurante una sedia. Dalle ricerche fatte sugli archivi, infatti, le sedie, insieme agli mobili, furono utilizzati per improvvisare delle barricate per osteggiare l’attacco dei fascisti alla camera del lavoro il 2 agosto 1922, quando Giuseppe Di Vittorio a capo di ex ufficiali legionari di Fiume, socialisti, comunisti, anarchici e Arditi del Popolo e con i lavoratori e i cittadini baresi, difese con le armi la sede dell’organizzazione sconfiggendo gli squadristi fascisti di Caradonna.
Al tempo stesso, le studentesse e studenti hanno potuto comparare le ragioni delle lotte di Benny e dei suoi compagni, che combattevano per un miglioramento delle condizioni di vita nella città vecchia, alle esigenze dei residenti nel 2024, raccolte passeggiando assieme ad ANPI. Ebbene, davanti al turismo di massa degli ultimi anni, le studentesse e studenti hanno individuato nelle sedie per strada, nell’occupare lo spazio pubblico reclamando la presenza in casa propria, una vera e propria resistenza da parte delle cittadine e cittadini baresi.
Il simbolo della sedia è stato dunque realizzato con una tecnica altrettanto popolare come la lotta che rappresenta, la cartapesta, che l’Officina Chiodo Fisso di Putignano eredita dalla costruzione dei carri di carnevale, massima rappresentazione dell’inversione dei ruoli di potere.
La sedia, in forma sovradimensionata, è stata donata il primo maggio 2024 dal Comune di Bari, nella persona dell’assessore alla cultura Ines Pierucci, alla CGIL Bari in una cerimonia organizzata nel Teatro Piccinni di Bari.
L’opera infine è stata allestita presso la sede della CGIL Bari, durante una iniziativa martedì 17 dicembre 2024 alla presenza dei partner del progetto e dell’artista Mario Nardulli, presidente di Pigment Workroom, che ha realizzato un live-printing serigrafico dedicato all’occasione, raffigurante un cerchio di sedie. Hanno partecipato all’inaugurazione dell’opera l’assessora subentrata da giugno 2024, Paola Romano, il presidente dell’ANPI Bari Pasquale Martino, il presidente dell’IPSAIC Vito Antonio Leuzzi, il segretario della Camera del Lavoro CGIL Bari Domenico Ficco. Erano presenti le rappresentanze delle associazioni studentesche legate allo spazio Zona Franka, partner del progetto, e gli studenti dell’Istituto Rosa Luxemburg di Acquaviva.