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Dalle origini più arcaiche del simbolismo locale, agli attuali elementi identitari di un territorio. Questo il percorso di ricerca in cui la cittadinanza di Rutigliano (Ba) è stata coinvolta dal 16 al 30 aprile, nell’ambito del progetto partecipativo di arte pubblica “Pittosculture figuline”, finanziato dall’avviso STHAR LAB della Regione Puglia, affidato dal Comune di Rutigliano all’Associazione culturale Pigment Workroom e realizzato in collaborazione con Cime e APS Ziczic e la speciale partecipazione degli artisti Vito Moccia e Marco Barbieri, in arte Dem.
Il progetto ha portato alla realizzazione da parte degli artisti di due murales cittadini sulle pareti speculari della Scuola Primaria-Istituto Comprensivo Settanni-Manzoni di Rutigliano. Tema centrale e comune alle due opere è quello della tradizione figula, che trova in Rutigliano una delle città che più ha legato la sua identità e storia nel mondo alle ceramiche suonanti. Vito Moccia e Dem, differenti per età, provenienza e formazione artistica – pittore e artista rutiglianese il primo, celebre per la sua produzione di fischietti tradizionali artista e muralista lombardo il secondo, dai tratti multiformi ed ironici – si sono incontrati sul piano dell’arte muralista e il design urbano, allargando la ricerca anche al lato scultoreo, con la realizzazione di mascheroni che si sono uniti all’opera collettiva finale.
Fondamentale per la loro ricerca artistica, è stato il coinvolgimento della comunità locale tramite una passeggiata esplorativa delle vie del centro cittadino. Durante il tour, insieme ai due artisti e con la guida di Gianni Capotorto, vicepresidente della Pro Loco di Rutigliano ed esperto della storia della città, grandi e piccini armati di macchine fotografiche sono andati alla ricerca delle maschere apotropaiche della tradizione rutiglianese: elementi dal forte valore evocativo tradizionale, le maschere sono presenti su tantissimi portoni della città e permettono di indagare nelle pieghe più arcaiche di un simbolismo che può essere considerato antenato della tradizione odierna dei fischietti, elemento identitario che coniuga arte, folklore e artigianato.
È a partire dalle suggestioni emerse in questa fase di ricerca collettiva, che Vito Moccia e Dem hanno avviato i lavori di realizzazione dei due murales, durati da lunedì 17 fino a metà maggio. Periodo di tempo durante il quale la comunità locale è stata ulteriormente coinvolta in due laboratori: il primo, di micro-editoria sul tema delle maschere apotropaiche, organizzato e coordinato dall’APS ziczic e ospitato nella sede del Museo del Fischietto nel pomeriggio di mercoledì 26 aprile; il secondo, il pomeriggio successivo, di lavorazione della ceramica e della terracotta, a cura dell’associazione ColoriRò Arte Ceramica di Rosa Pagliarulo, insieme alla quale i partecipanti hanno realizzato dei mascheroni, applicati direttamente sulla parete di DEM.
GLI ARTISTI
Marco “Dem” Barbieri, nato a Codogno nel 1978, come un moderno alchimista, crea personaggi bizzarri, creature surreali, abitanti di uno strato impercettibile della realtà umana. Multiforme ed ironico, le sue opere che spaziano dal wall-painting, all’illustrazione, all’installazione, si arricchiscono di un linguaggio simbolico che invita ad elaborare un proprio codice d’accesso per questo mondo enigmatico ed arcano. La sua ricerca ha sempre una base antropologica e di lungo studio dei luoghi prima della produzione artistica.
Vito Moccia è nato e lavora a Rutigliano, si diploma nell’80 al Liceo Artistico di Bari. Frequenta corsi di pittura presso l’Accademia di Belle Arti iniziando un intenso lavoro di ricerca artistica. Moccia affronta un intreccio della sua arte pittorica e scultorea con il mondo dei fischietti materializzando figure plasmate con l’argilla in fotogrammi antropologici sulla Puglia e la “sua” Rutigliano. I suoi murales dagli anni ‘70 hanno portato in Puglia il muralismo sociale e politico legato alle ricerche sudamericane di Rivera, Siqueiros e Carrasco.
**** ENGL
From the most archaic origins of local symbolism to the current identity elements of a territory. This is the research path in which the citizens of Rutigliano (Ba) were involved from April 16 to April 30, as part of the participatory public art project “Pittosculture figuline,” funded by the STHAR LAB notice of the Region of Puglia, entrusted by the Municipality of Rutigliano to the cultural association Pigment Workroom and carried out in collaboration with Cime and APS Ziczic and the special participation of artists Vito Moccia and Marco Barbieri, in art Dem.
The project led to the creation by the artists of two city murals on the mirrored walls of the Primary School-Comprehensive Institute Settanni-Manzoni in Rutigliano. The central and common theme of the two works is that of the figula tradition, which finds in Rutigliano one of the cities that has most linked its identity and history in the world to sounding ceramics. Vito Moccia and Dem, different in age, background and artistic training – a painter and artist from Rutigliano the first, famous for his production of traditional whistles artist and muralist from Lombardy the second, with multifaceted and ironic traits – met on the level of mural art and urban design, expanding the research also to the sculptural side, with the realization of masks that joined the final collective work.
Fundamental to their artistic research was the involvement of the local community through an exploratory walk through the streets of the city center. During the tour, together with the two artists and with the guidance of Gianni Capotorto, vice-president of the Pro Loco of Rutigliano and an expert on the history of the city, young and old armed with cameras went in search of the apotropaic masks of the Rutigliano tradition: elements with a strong traditional evocative value, the masks can be found on so many of the city’s doorways and allow us to investigate the most archaic folds of a symbolism that can be considered the ancestor of today’s tradition of whistles, an identity element that combines art, folklore and craftsmanship.
It was from the suggestions that emerged in this phase of collective research that Vito Moccia and Dem began the work of creating the two murals, which lasted from Monday 17 until mid-May. A period of time during which the local community was further involved in two workshops: the first, of micro-editing on the theme of apotropaic masks, organized and coordinated by the APS ziczic and hosted at the Museo del Fischietto headquarters on the afternoon of Wednesday, April 26; the second, the following afternoon, of ceramic and terracotta working, organized by Rosa Pagliarulo’s ColoriRò Arte Ceramica association, together with which the participants made masks, applied directly to the DEM wall.
THE ARTISTS.
Marco “Dem” Barbieri, born in Codogno in 1978, like a modern alchemist, creates bizarre characters, surreal creatures, inhabitants of an imperceptible layer of human reality. Multifaceted and ironic, his works, which range from wall-painting, to illustration, to installation, are enriched with a symbolic language that invites us to elaborate our own access code for this enigmatic and arcane world. His research always has an anthropological basis and long study of places before artistic production.
Vito Moccia was born and works in Rutigliano and graduated in 1980 from the Liceo Artistico in Bari. He attended painting courses at the Academy of Fine Arts beginning an intense artistic research work. Moccia tackles an interweaving of his pictorial and sculptural art with the world of whistles materializing figures shaped with clay in anthropological photograms about Puglia and “his” Rutigliano. His murals since the 1970s have brought to Puglia social and political muralism linked to the South American research of Rivera, Siqueiros and Carrasco.